Quando ci si avvicina al mondo del vino, bisogna fare attenzione anche a chi cerca di approfittare di uno dei prodotti più venduti al mondo e della sua costante presenza nelle nostre case.
Solo nel nostro paese, questa preziosa bevanda genera introiti per circa 11 miliardi di Euro, motivo per il quale c’è gente senza scrupoli che cerca di mettere le mani su una parte di questo gruzzolo.
Tra polverine e finte etichette
Come? Mettendo sul mercato prodotti venduti come vino ma che vino non sono. Qualcuno ricorderà lo scandalo del vino al metanolo, che fece vittime e danneggiò la nostra credibilità all’estero.
Oggi i truffatori usano metodi anche ingenui, per esempio creando etichette con finte certificazioni e marchi DOC inesistenti: il prodotto all’interno delle bottiglie è spesso creato con le stesse polverine che fino a pochi anni fa si trovavano comunemente in vendita in paesi europei. Non ci si ferma qui, perché altre sostanze che nulla hanno a che fare con l’uva sono state trovate anche molto recentemente in bottiglie destinate ai supermercati.
Si tratta di reati tanto più odiosi perché non hanno alcun rispetto per la nostra salute, un approccio completamente differente da quello di società che vedono il nostro corpo come un tempio, come si può leggere su https://motiva.health/it/, dove l’azienda leader nel campo della mastoplastica additiva racconta il proprio approccio unico.
Come difendersi dai vini contraffatti?
Non è vero che per essere al sicuro dalle sofisticazioni si deve per forza spendere molto: esistono app che riconoscono l’etichetta del vino e restituiscono le informazioni sul suo miglior prezzo ma anche sul produttore. Questo piccolo aiuto sotto forma di software per il vostro smartphone può essere già un alleato potentissimo per difendersi dalle truffe.
Un secondo aiuto lo dà la conoscenza: acquistate vini di produttori che conoscete per la loro reputazione. Non rischieranno mai il nome dell’azienda per trucchi così sporchi.